Se state ancora cercando una giusta meta per le vostre vacanze estive e volete avventurarvi in qualcosa di anacronistico, unico e originale vi invito a leggere questo post con attenzione.

Oggi vi voglio parlare di Sextantio, un albergo diffuso nato da un progetto ambizioso di ricerca e ristrutturazione .



S. Stefano di Sessanio è un borgo medioevale costruito tra le montagne dell’Abruzzo ad oltre 1250 metri di altitudine, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.



Sextantio è il risultato finale di un progetto di recupero e ri-destinazione ricettiva di questo borgo.Esso prevede la conservazione delle destinazioni d’uso dell’originaria organizzazione domestica,l’occultamento degli impianti e della tecnologia, l’uso esclusivo di materiale architettonico di recupero, l’uso esclusivo dell’arredamento povero della montagna abruzzese.
Questo approccio di tutela si spinge fino alla conservazione di quelle tracce del vissuto, e del vissuto povero, sedimentate negli intonaci e nelle stratificazioni del costruito, per preservare, nei segni di sofferenza del tempo, nelle tracce di un vissuto antico, l’anima più profonda e autentica di questi luoghi.
Le camere di questo albergo diffuso sono 29.
Gli interni delle stanze sono ispirati alle fotografie che Paul Scheuermeier, linguista svizzero, scattò in Abruzzo negli anni 20 del Novecento. Per conservare l’unità estetico-affettiva degli interni ed evitare il sovra-utilizzo di materiale contemporaneo, si è ricorso all’impiego di oggetti autoctoni spesso archiviati in musei o, dove necessario, all’impiego di materiale di recupero anche decontestualizzato. La ricerca dell’anima più arcaica di questi spazi ha condotto alla preservazione delle piccole finestre, della luce fioca, dei pavimenti irregolari e alla scelta dei singoli dettagli, come saponi artigianali non profumati, ottenuti da olio di oliva e prodotti secondo metodi rigorosamente tradizionali e un sapone per capelli all’olio di lupini, realizzato seguendo una ricerca sulla medicina popolare. L’unica “licenza poetica” applicata, per comprensibili ragioni, è la scelta di sanitari contemporanei, sobri, geometrici e dal design estremamente riconoscibile.
Per questo in ogni stanza troverete un materasso di lana poggiato su un tavolaccio in legno con struttura in ferro battuto. Coperte con antico disegno abruzzese, filate sul telaio dell’800 con lana tinta naturalmente.
Saponi artigianali ottenuti con olio d’oliva e cera d’api con miscelazione a caldo realizzati a mano, senza schiumogeni e tensioattivi. Candele artigianali interamente colate a mano.
Nascono così alloggi di grande fascino dove al fianco di camini tradizionali e luoghi appartenenti all’organizzazione domestica, si trovano accessori di moderno design.
Atmosfere intime ed esclusive in cui le tracce del passato di questi ambienti riprendono vita. Camere all’apparenza spartane, riproposizione di antichi ambienti in cui ritrovare un senso di familiare accoglienza.
Una esperienza talmente unica da vivere almeno una volta nella vita.